Calcolare il numero esatto di persone che morirono a causa delle politiche naziste è un'impresa difficile. Non esiste alcuna documentazione tenuta da funzionari nazisti che contenga il numero dei morti causati dall'olocausto. Per stimare con maggior precisione le perdite umane, i ricercatori insieme a organizzazioni ebraiche e agenzie governative hanno usato, fin dal 1940, fonti diverse quali censimenti, archivi o indagini condotte dopo la fine della guerra. Man mano che venivano trovati nuovi documenti i dati venivano perciò aggiornati. Fattostà che senza l'intervento di persone di buon cuore il numero degli ebrei sterminati sarebbe stato di gran lunga maggiore. Fu proprio per questo motivo che nel 1953 venne fondato con un atto del Parlamento israeliano lo Yad Vashem, l'Ente nazionale per la memoria della Shoa con sede a Gerusalemme. Questo ente ha infatti lo scopo (fra gli altri) di nominare, ricordare e celebrare i "Giusti fra le Nazioni". La definizione "Giusto fra le Nazioni" va fatta risalire al "Talmud", testo fondamentale per la religione ebraica e Yad Vashem ha ripreso questo termine per rendere omaggio e commemorare coloroche rischiarono la vita per salvare gli ebrei negli anni delle persecuzione nazifasciste. "Chi salva una vita, salva il mondo intero", così si legge nel Talmud. Nel memoriale di Gerusalemme è stato a loro dedicato un grande giardino, per ogni giusto veniva piantato un albero e ai piedi di questi alberi ogni visitatore lasciava un sasso. I sassi sono il simbolo del perpetuo ricordo, mentre l'albero è simbolo della vita che continua e che è continuata grazie a questi "Giusti fra le Nazioni". Fra quelli che hanno lasciato un segno indelebile nella nostra memoria non possiamo dimenticare Oskar Schindler, forse il più famoso, ma ci anche sono molti italiani (circa 700) come Gino Bartali, Giorgio Perlasca, Carlo Angela (padre del giornalista Piero)e Monsignor Angelo Riotta. Ma esistono anche personaggi meno illustri, e che hanno contributo in ugual maniera a salvare vite umane e che purtroppo non hanno mai avuto la ribalta della cronaca. Ebbene fra questi "Giusti fra le nazioni" abbiamo anche due garfagnini e queste che vado a trarre integralmente dal data base dello Yad Vashem sono le vicende che portarono Giuseppe Mansueto Rossi e sua moglie Maria di San Pellegrino in Alpe a fregiarsi di questa alta onorificenza. Nell’agosto del 1943 assieme alla madre Felicina Barocas, incinta della seconda figlia, Franca Sraffa si recò a Farnocchia di Stazzema, una località della montagna tra i boschi non lontana da Pietrasanta, dove i nonni Federigo Abramo Ventura e Ersilia Barocas possedevano un negozio di stoffe, in Via
San Pellegrino in Alpe |
Don Innocenzo Lazzeri |
Giuseppe Mansueto Rossi |
Maria Rossi |
Bibliografia
- Data Base online Yad Vashem
- "Chi salva una vita. In memoria dei giusti toscani" di Alfredo de Girolamo. Regione Toscana
- Le fotografie di Giuseppe Mansueto Rossi e di Maria Rossi sono tratte dal libro "Dalla Versilia alla Garfagnana Storia di ebrei e di Giusti" di Marco Piccolino