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Le visite di un Presidente della Repubblica nella Valle del Serchio

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Ci stavo pensando proprio in questi giorni... Da poco è stato rieletto
Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica e fra me e me stavo ragionando sul fatto se la Garfagnana e la Valle del Serchio avessero mai ricevuto una visita ufficiale da parte di un Capo dello Stato italiano. Quello che bisogna dire è che la nostra valle non ha mai avuto un grosso "appeal" istituzionale... Nel corso degli ultimi decenni poche volte le alte cariche dello Stato ci hanno fatto visita, la cosa non è che sia di fondamentale importanze per le nostre umili vite, però, tanto per analizzare questa circostanza possiamo dire che i motivi in cui si può ricercare il perchè di ciò sono svariati e sicuramente non mi metterò qui ad elencarli per non scivolare in quel terreno pericoloso ed infido che è la politica. Il mio lettore prenda quindi questa constatazione come un semplice dato di fatto. Comunque sia, in passato le visite importanti non sono mancate. Il 15 maggio 1930 ad esempio arrivò "lui": "Il 15 maggio 1930, il Duce si recò a visitare la tomba di Pascoli. In tutte le borgate, in tutti i paesi, attraversati dal Duce, si svolsero scene d'entusiasmo. Tutta la nostra popolazione ne attese il passaggio. Appena comparve l'automobile, la folla scattò in un'ovazione vibrante ed entusiastica al grido di: Viva il Duce!".
Mussolini a Fornaci alla SMI
(foto archivio Istituto Luce)
Questi erano i resoconti dei giornali dell'epoca, l'enfasi mediatica trionfalistica ed esuberante di quegli anni sottolineava fra l'altro l'importanza di quella visita che vide il suo motivo principale nella Metallurgica (la S.M.I) di Fornaci di Barga. Infatti era il tempo in cui l'Italia fascista cercava "un posto al sole", le maggiori potenze europee vantavano colonie in ogni dove, e l'Italia ancora no, era arrivato il momento di prepararsi ad una guerra coloniale e in quest'ottica un'ispezione alla fabbrica di munizioni di Fornaci cadde a pennello. Passeranno poi altri anni e il 17 giugno 1967 un Presidente del Consiglio della Repubblica fu accolto per la prima volta in Garfagnana, era Aldo Moro. 
Era un afosa giornata di un sabato mattina, Aldo Moro venne a Castelnuovo (e nella stessa giornata anche a Gallicano) per incontrare le amministrazioni comunali della valle, fu ricevuto dal sindaco Loris Biagioni, dall'onorevole lucchese Maria Eletta Martini e dall' onorevole Togni. Il palco d'onore fu allestito sul terrazzo della Rocca Ariostesca, proprio di fronte a Piazza Umberto I e in via
Aldo Moro a Castelnuovo
Fulvio Testi campeggiava lo striscione "W il presidente del consiglio"... Oggi di striscioni così non le leggereste più... E a dire il vero non mancò nemmeno la vista (anzi le visite) di un Presidente della Repubblica. La storia di questo Presidente nasce a circa 70 chilometri dalla Garfagnana. Giovanni Gronchi nacque infatti a Pontedera (Pisa) il 10 settembre 1887, le sue origini sicuramente non erano altolocate, il babbo faceva il ragioniere di un panificio e arrotondava lo stipendio commerciando salumi. Il 29 aprile 1955 diventò il terzo Presidente della Repubblica, il primo democristiano e fu votato al quarto scrutinio con 658 voti su 843 (78,1%). Da sottolineare, in questo senso, un fatto curioso. Quando ci furono queste elezioni presidenziali, Gronchi era il Presidente della Camera e il compito di leggere i nomi sulla scheda elettorale era suo. Lesse impassibilmente il suo nome per 658 volte senza battere ciglio, dopo aver letto l'ultima scheda abbandonò l'aula e toccò al vicepresidente della Camera Leone (anch'esso futuro Capo dello Stato) proclamare il risultato. Ad ogni modo rimase uno dei
 pochi presidenti che godrà di una certa fama nella cultura di massa. Infatti fu nel 1959 che Gronchi concesse la grazia al pluriomicida ed ergastolano Sante
Sante Pollastri
Pollastri, colui che negli anni'20 del 1900 era considerato il nemico pubblico n°1 in Italia. La sua figura rimase legata a doppio filo con la canzone di De Gregori "il bandito e il campione" . Il campione era il ciclista Costante Girardengo. Entrambi erano nati a Novi Ligure ed erano amici prima che le loro strade si dividessero per destini opposti e a quanto pare si frequentarono anche quando il Pollastri era in latitanza. Si racconta che fu proprio 
in Francia durante la corsa dei "sei giorni" che il bandito più ricercato d’Italia chiamò con un tipico fischio delle loro parti il suo vecchio amico. Dopo la gara i due si incontrano e iniziano a parlare, in particolare modo Girardengo rimase scioccato dalle parole del suo amico Sante che gli rivelò tutte la malefatte compiute. Il campione al ritorno in Italia avvisò immediatamente la polizia. Pollastri fu arrestato in Francia nel 1927 dopo mesi di ricerche e al processo intervenne anche Girardengo. Il tutto si concluse con la condanna all'ergastolo, tuttavia ebbe la grazia dal presidente Gronchi, poiché durante la seconda guerra mondiale aveva sedato una rivolta contro le guardie carcerarie. Ma l'avvenimento che rese questo presidente per sempre indimenticabile nella memoria di tutti gli italiani è legata ad un francobollo. Durante un suo viaggio in Perù (era il primo presidente italiano a viaggiare in Sudamerica) fu per l'occasione emesso un francobollo, il cosiddetto “Gronchi rosa”, ritirato poco dopo l’emissione poiché 
Gronchi rosa
sulla mappa dell’America Latina riprodotta sull’immagine, presentava un errore nei confini del Paese andino. Il “Gronchi rosa” diventò, per questa sua particolarità, un oggetto di culto per gli appassionati di filatelia ed è tutt’ora il francobollo italiano più prezioso e più falsificato. La storia del Presidente Gronchi con la Garfagnana e la Valle del Serchio, invece, parte da molto più lontano dei fatti sopra citati, era infatti il 1919 quando subito dopo la Grande Guerra (dove il futuro presidente partecipò come ufficiale di fanteria) si presentò nelle elezioni politiche di quell'anno nella circoscrizione Pisa- Lucca- Livorno e Massa Carrara, la circoscrizione che comprendeva appunto anche la Garfagnana e la Valle del Serchio, ebbene anche grazie a questi voti fu eletto inaspettatamente alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito Popolare Italiano che aveva fondato insieme a Don Luigi Sturzo. Ma il legame andrà oltre il mero interesse politico, nella nostra valle aveva amici come l'onorevole Loris Biagioni che con lui fu uno dei Padri Costituenti, ma non solo, l'amicizia con il barghigiano professor Angelo Duilio Arrighi risaliva già ai tempi dell'università e anche il conterraneo Monsignor Lino Lombardi, Proposto di Barga, lo conosceva piuttosto bene. Il legame con questa terra era difatti talmente stretto che subito dopo la seconda guerra mondiale, alla vigilia di quel fatidico 2 giugno 1946, Gronchi venne a Castelnuovo a fare uno dei primi comizi elettorali per le liste della Democrazia Cristiana. La Democrazia Cristiana vincerà a mani basse in Garfagnana e in tutta la valle, diventando anche grazie a lui un caposaldo della "balena bianca" in tutta la rossa Toscana. Un'altra occasione si presentò (a carriera politica già bene avviata) nel settembre 1949, da Presidente della Camera salirà in quel di Barga per assistere ad una 
manifestazione pascoliana. Dopo qualche anno da questa ultima apparizione si arriverà a quel fatale 29 aprile 1955, quando scalzando "il rivale" Cesare Merzagora, Gronchi divenne il primo Presidente della Repubblica toscano (il secondo sarà Ciampi). La soddisfazione in Garfagnana fu tanta e una delegazione di sindaci di quella che era la sua vecchia circoscrizione andò a rendergli 
Gronchi al Quirinale con i
sindaci della Garfagnana
(foto archivio Quirinale)
omaggio. La comitiva era capeggiata dall'onorevole Loris Biagioni di Castelnuovo e fu ricevuta al Quirinale, la storica visita era esclusiva ed avvenne il 29 settembre 1955, appena sei mesi dopo la sua elezione. Con gli anni che passavano ci fu un successivo incontro
 legato ad grande evento, dopo sessantanove anni fu completata l'intera tratta ferroviaria Lucca- Aulla. Per veder terminata questa opera ci volle un arco di tempo che comprese due re, due guerre mondiali e due Presidenti della Repubblica... Il terzo Presidente venne infatti ad inaugurarla. La giornata di Gronchi quel 21 marzo 1959 cominciò alle otto e cinquanta del mattino nella stazione di Aulla, di li il treno presidenziale proseguì per Minucciano dove rese omaggio ai caduti sul lavoro morti nella costruzione della galleria del Lupacino. La corsa proseguì e trovò nuovamente sosta a Piazza al Serchio, di li il treno giunse poi a Castelnuovo. Il Presidente scese dal treno e salutato il sindaco e le autorità prese posto in auto e si diresse con tutto il corteo verso 
Gronchi inaugurazione Lucca Aulla
il nuovo Ospedale Santa Croce che inaugurò con solenne cerimonia. Ma le visite ufficiali non finirono qui. L'ultima fu il 6 aprile 1962, fra poco più di un mese sarebbe terminato il settennato di presidenza, ma per il 50° anno della morte di Giovanni Pascoli non mancò alle celebrazioni che si svolsero a Barga e a Castelvecchio. La giornata trascorse poi con il taglio del nastro del nuovo Istituto magistrale (intitolato proprio al poeta) e continuò con l'inaugurazione delle scuole medie di Fornaci. Insomma possiamo dire che il feeling che ci fu fra il Presidente Gronchi e la Valle non si è mai più ripetuto con nessun'altro uomo politico. Alla fine dei conti in sette anni di presidenza due furono le visite ufficiali, senza considerare quella che avvenne da
presidente della Camera e le altre volte che vi giunse da "semplice" onorevole. Gronchi morì a Roma il 17 ottobre 1978, ma la notizia passò in secondo piano, in quanto i giornali e le televisioni dedicarono i loro servizi all'elezione di Karol Wojtyla quale nuovo Pontefice, avvenuta il giorno prima. Così un grande uomo moriva, ed altro grandissimo si apprestava a scrivere pagine di storia indelebili.


Bibliografia

  • "Portale storico della Presidenza della Repubblica" archivio.quirinale.it
  • Studi del professor Umberto Sereni 


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