Chi da bambino non ha mai sognato di trovare un tesoro nascosto,
sepolto magari da qualche pirata o da un avventuriero di passaggio? Fantasie degne dei romanzi di Emilio Salgari o delle imprese del Corsaro Nero. Storie che hanno rappresentato per tutte le generazioni di ragazzi e ragazzetti un'irresistibile attrazione. Che dire poi di quell'avvincente mappa del tesoro? Simboli e parole indecifrabili che ancor di più stimolavano la creatività. Ma quelle che potevano sembrare le fantasie di bambini dotati di fervida immaginazione, per qualcun altro la cosa si poteva presentare ben più seria, tanto da scomodare forze occulte e misteriose. Questo accadeva veramente nella Garfagnana del XVII secolo, quando un personaggio d'alto lignaggio, per ritrovare il tesoro nascosto del padre affidò le ricerche a maghi e fattucchieri vari... Ma ben presto l'inesorabile scure della Santa Inquisizione di Modena non tardò ad abbattersi sui loschi protagonisti di questa fantasmagorica ed incredibile vicenda. Ma prima di addentrarsi nei fatti è giusto fare un doveroso preambolo, per far capire meglio al caro lettore gli avvenimenti di quel lontano 1668. Bisogna infatti fare un salto indietro nel tempo di qualche decennio dai suddetti misfatti e andare a quel 1586 quando Papa Sisto V emanò la bolla "Coeli et Terrae". Con questa bolla il Santo Padre operò una vera e propria rivoluzione
Papa Sisto V |
Chiave di Salomone |
Fortezza delle Verrucole |
Puglianella foto Amalaspezia.eu |
Tribunale del Santo Uffizio |
Bibliografia
- "Il Castellano delle Verrucole. Storie e misteri della Garfagnana del seicento" di Manuele Bellonzi, edito Garfagnana editrice, anno 2013