L'Egitto, nella fantasia di ogni bambino rappresenta nell'immaginario
infantile la figura dell'esploratore e difficilmente possiamo dire il contrario visto che proprio quella terra è stata fonte di migliaia e migliaia di ritrovamenti e di scoperte archeologiche. Eppure, trovarsi di fronte al ritrovamento del tempio di Abu Simbel deve essere stata un'emozione unica, senza pari, superiore a qualsiasi sogno fanciullesco. Quel tempio fu eretto dodici secoli prima della venuta di Cristo sulla Terra e il faraone Ramses lo fece costruire per intimidire i nemici e per celebrare la sua vittoria nella battaglia di Qadesh. In effetti ancora oggi, vista la grandiosità e la magnificenza dell'opera, un po' di soggezione la mette ancora. Sulla facciata alta 33 metri e larga 38 spiccano le quattro statue di Ramses II, ognuna della quali è alta 20 metri e in ognuna il faraone indossa le corone dell'Alto e
Tempio di Nefertari |
Burckardt |
Giovanni Belzoni |
Dopo ventidue giorni di scavi, l'esploratore padovano sentiva che l’impresa era fatta e il mistero di Abu Simbel stava per essere svelato. Avevano spostato dieci metri di sabbia, lavorando col termometro che sfiorava i 50 gradi. La liberazione del tempio dalla sabbia avvenne il 1 agosto del 1817, fu un'impresa sensazionale. Difatti quella maledetta sabbia non bastava toglierla che quella ritornava. Belzoni aggirò l'ostacolo e con un colpo di genio gli venne l'idea di bagnare l'arenaria, innalzando al contempo palizzate di sostegno: "Togliere la sabbia ai lati perché potesse essere rimossa quella del centro". Fu così che quel giorno
Abu Simbel 1930 |
La diga di Assuan |
Lavori ad Abu Simbel foto di Werner Emse |
foto di Georg Gerster |
foto di Georg Gerster |
foto di John Keshishi |
Bibliografia
- "Il trasferimento del Tempio di Abu Simbel" di Ester Pons Mellado, "Storica- National Geographic", settembre 2020
- "Cinque operai da Gorfigliano in Egitto per salvare i tesori della Valle dei Re", "La Nazione- Lucca" di Amilcare Paladini. Anno 1960