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La magnifica etichetta del 1916 dell' "Acqua Minerale Naturale di Gallicano" |
Sono ben 514 etichette diverse,secondo altri fonti addirittura 608.Basta dare uno sguardo nei supermercati nel reparto acque minerali per rendersi conto di questi numeri.In Italia consumiamo pro capite ben 194 litri annui di acqua minerale in bottiglia (dato del 2006), siamo così i primi al mondo per consumo.Secondo dati disponibili del 2014 il volume di affari nel nostro paese è valutato in circa 2,3 miliardi di euro,numeri sorprendenti ed inimmaginabili, addirittura si contano secondo una stima di Legambiente l'uso di ben 6 miliardi di bottiglie da 1,5 litri pari ad un impiego di 450 mila tonnellate di petrolio.Ma perchè vi faccio tutto questo bel discorso? Cosa c'entra tutto questo con la nostra Garfagnana? C'era un paese nella nostra valle che prima di tutti aveva annusato l'affare,questo paese era Gallicano,che fu il primo paese in tutta la Garfagnana a commercializzare le sue acque minerali, una vera novità che spingeva Gallicano al passo con i tempi, insieme ad un'Italia di inizio 1900 che cercava di cambiare la sua natura lavorativa da nazione agricola in industriale. In località Ponte alla Villa a Gallicano in passato: "...si erano notate delle sorgenti minerali che andavano perdendosi nelle acque del torrente Turrite..."
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Gallicano,lo stabilimento delle acque minerali. In rosso l'edificio esagonale dove veniva imbottigliata l'acqua(foto tratta da "Gallicano in Garfagnana" di Daniele Saisi) |
In questa zona, da notizie di archivio di fine 1800 risulta che ci fosse un "Balneo" comunale chiamato appunto il "bagno di Ponte alla Villa",sappiamo tutti che all'epoca il bagno in casa era un lontano miraggio e allora vi erano a disposizione gratuita della popolazione questi bagni pubblici dove ci si poteva tranquillamente andare a lavare in grandi vasche.Da diverso tempo in paese però si parlava dei benefici straordinari che apportava quest'acqua, si vociferava addirittura di guarigioni miracolose e chissà di quali altri prodigi,ma sappiamo come sono le voci di paese, con il passaparola il sassolino diventa un masso, comunque sia qualcuno volle vederci chiaro e nel lontano 1903 si decise di far analizzare queste acque.I risultati furono sorprendenti, tali acque avevano una notevole mineralizzazione e si evinceva inoltre che:"L'acqua della sorgente principale è di sapore amarognolo e ha la temperatura di 23°C"
Successive e più minuziose analisi decretarono definitivamente che le ottime condizioni geologiche,l'abbondanza,l'esame batteriologico che risultò puro dimostrarono che quest'acqua era utile in molte patologie in particolar modo nelle gastropatie, inoltre furono scoperti addirittura altri cinque punti di sorgenti nel paese, ma la più importante era proprio quella di Ponte alla Villa.Quale miglior occasione allora di commercializzare le acque di Gallicano? Nel 1916 incominciarono i lavori per la costruzione di un chiosco esagonale (di notevole fattura architettonica) adibito all'imbottigliamento dell'acqua e di fatto così la vendita partì.Ecco cosa si legge dello stabilimento di Gallicano in un libro del 1916 di Giuseppe Scipione Vinaj e di Rodolfo |
Il progetto poi realizzato del chiosco ottagonale per l'imbottigliamento (foto tratta da "Gallicano in Garfagnana di Daniele Saisi) |
Pinali intitolato "Le acque minerali e gli stabilimenti termali, idropinici ed idroterapici d'Italia": "Lo stabilimento aperto dalla primavera all'autunno,possiede un locale per le bibite ed ha un comparto per la confezione delle bottiglie destinato all'esportazione, con locale di sterilizzazione dei vetri, di imbottigliamento, di spedizione, ecc.Gallicano dista solo pochi chilometri dalla stazione ferroviaria (previo attraversamento del fiume Serchio) questo facilita in modo assoluto l'esportazione delle ottime acque per nuovi lidi e tutte le più scrupolose misure igieniche vengono usate per questo scopo.Notevoli lavori si stanno intraprendendo per dare un utilizzo maggiore allo sviluppo delle importanti sorgenti del Gallicano"
Ma purtroppo così non fu, la produzione e l'imbottigliamento dell'acqua di Gallicano non si sviluppò e durò per pochi anni. I motivi che portarono ad una rapida ascesa e a una altrettanta rapida discesa rimango ancora oggi un mistero. Si possono ipotizzare alcune teorie, prima fra tutte la difficile commercializzazione.Chi era perlomeno in Garfagnana nel 1916 che si poteva permettere di comprare l'acqua in bottiglia? Quando i nostri nonni la andavano a prendere alle molteplici fontane sparse nei paesi? O sennò i costi di trasporto.Data la nostra problematica collocazione geografica trasportare via treno l'acqua da vendere in città aveva dei costi enormi e poi si dice anche della concorrenza di altre stazioni termali più importanti, si narra inoltre di storie tragiche e misteriose dopo la chiusura degli stabilimenti di Ponte alla Villa che non starò qui a raccontare perchè non supportati tali fatti da prove sicure.Con il tempo gli edifici subirono un progressivo abbandono, fino a che non furono rilevati dall'amministrazione comunale che li restaurò. Oggi a molti gallicanesi di tutto ciò rimane in casa il ricordo di queste |
La bottiglia dell' "Acqua Minerale Naturale di Gallicano" |
bellissime bottiglie e della sua magnifica etichetta che riporta tale voce: "Azione terapeutica:
Efficacissima nelle malattie del tubo gastroenterico-Del fegato-Delle vie biliari-Nella gotta,diabete,renella,nella calcolosi epatica,nelle affezioni del rene e delle vie urinarie-Antiurica-Fortemente diuretica
Uso:
Due o tre bicchieri al mattino e può adoperarsi anche per tavola"
Oggi a tener alto l'onore garfagnino delle acque minerali rimane unicamente "Fonte Azzurrina" di Careggine che finalmente dopo alterne vicende la scorsa estate ha ripreso la sua attività dopo che è stata acquisita dalla "Tesorino" di Montopoli Valdarno (Pisa). Auguriamo di tutto cuore di avere tutti quei successi che sono mancati al suo illustre predecessore, "L'acqua minerale naturale di Gallicano":la prima acqua minerale in bottiglia di tutta la Garfagnana.