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Un viaggio nella storia e nella natura del Parco dell'Orecchiella,meraviglia della Garfagnana

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Abbiamo in Italia fra i parchi nazionali più belli in assoluto, ci vengono invidiati da tutto il mondo, come non ricordare il Parco Nazionale del Gran Paradiso, o perchè no quello della Stelvio, senza dimenticarsi quello d'Abruzzo, insomma per non fare torto a nessuno i parchi nazionali in Italia sono ben 24 e tutti fanno parte dell'E.U.A.P ovvero dell'elenco ufficiale delle aree naturali protette, che è un elenco stilato e periodicamente aggiornato dal Ministero dell'ambiente.Pensiamo bene che questi parchi coprono una superficie di 1.500.000 ettari pari al 6% del territorio nazionale e in tutto questo ben di Dio che la natura ci ha offerto come non poteva finirci anche la Garfagnana? Forse pochi lo sanno ma un parco
Il Parco dell'Orecchiella 
(foto trattada "Fabrizio diario")
nazionale nel vero senso della parola l'abbiamo in casa, ovvero il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano istituito con Decreto del Presidente della Repubblica (Carlo Azeglio Ciampi) in data 21 maggio 2001.Il suo territorio si estende per oltre 22.000 ettari lungo la dorsale appenninica interessando le province di Massa-Carrara,Lucca,Reggio Emilia e Parma. In Garfagnana tocca i comuni di Giuncugnano,San Romano e Villa Collemandina e all'interno di questo parco c'è uno dei gioielli più belli di tutti,una riserva naturale statale tutta garfagnina:oggi racconterò la storia del Parco dell' Orecchiella.

Anche i parchi hanno la sua storia che merita di essere narrata, non sarà fatta di guerre o di conquiste, ma cosa ancor più importante è una storia che fonda le sue radici nella salvaguardia del territorio.La riserva dell'Orecchiella è un'area naturale protetta dal Corpo Forestale di Stato, si estende a forma di rombo nei territori comunali di Piazza al Serchio,San Romano,Sillano e Villa Collemandina su una superficie di 52 Km quadrati e al suo interno vi è il monte più alto di tutta la Toscana,il monte Prado (2054 metri).Questo parco nacque con l'intento di salvaguardare e conservare un luogo di grande valore naturalistico. In effetti una volta queste terre da un punto di vista ambientale erano in un profondo degrado,ogni metro quadro di questi terreni era maltrattato a più non posso.Conclusa la prima guerra mondiale le condizioni socio-economiche di queste zone (e come nel resto della Garfagnana) erano a dir poco critiche. La crisi dell'agricoltura arrivò nei posti più estremi della Garfagnana e portò ad un estrema povertà, i paesi si spopolavano,la gente emigrava per cercare fortuna altrove e il territorio di conseguenza andava alla malora,nessuno coltivava più,le selve erano abbandonate a se stesse e pur di mangiare si
Il Centro visitatori
(foto tratta dal blog "Una montagna di foto)
uccideva qualsiasi animale muovesse foglia, con gli anni a seguire ci fu una ripartenza,la gente si riprese dalle brutture della guerra però si presentò il problema opposto.Le persone erano tornate a lavorare nei boschi e in quel periodo il territorio subì un abuso delle sue risorse naturali,in particolare nei ripetuti e troppo abbondanti tagli alla vegetazione dovuti sopratutto all'attività dei carbonai.Possiamo infatti ancora oggi vedere molte carbonaie in disuso per i boschi della Garfagnana,capita infatti di trovare delle piazzole pianeggianti senza alberi.Queste strutture erano tipiche delle faggete situate spesso nei luoghi più remoti dai quali risultava difficile trasportare il legname e si produceva quindi il carbone vegetale più leggero e facile da trasportare,ma non solo, gli eccessivi pascoli contribuirono allo sfruttamento sfrenato del terreno,soggetto sempre di più a smottamenti e frane,insomma oggi come allora la difficile gestione dei sottili equilibri fra uomo e natura veniva fuori con tutta la sua 
prepotenza.Per questo che nel 1927 il Regio Distretto Forestale di Lucca presentò un progetto per la ricostruzione e riqualificazione del suolo.Nel 1936 partirono i primi rimboschimenti e dopo la seconda guerra mondiale,nei primi anni 50 il progetto continuò anche sotto la nascente Repubblica.La "Forestale" da quel momento fece sentire ancor di più la sua presenza e portò due sostanziali novità:il ripopolamento della fauna e provò ad incentivare lo sviluppo turistico nuovo motore trainante del nascente boom economico italiano. Il  Parco dell'Orecchiella quindi vide così la
Il lago
luce nel 1960, in maniera se mi si permette quasi "abusiva", tant'è che mancava una vera e propria legge istitutiva (che arriverà con
"calma" nel 1980),nonostante tutto fu creato su richiesta degli abitanti stessi di queste zone in collaborazione con il Corpo Forestale. Fra l'altro l' Orecchiella risultò con un alta concentrazione di siti preistorici(e così anche oggi),tanto da essere segnalata come "unicum" in Toscana,le prime presenze dell'uomo in queste zone risalgono addirittura a 10.000 anni fa,a quel periodo risalgono le officine "litiche"(n.d.r:l'insieme degli oggetti fabbricati dall'uomo come utensili e armi) per la lavorazione della selce rinvenute in località Casini di Corte e la Greppia, per non parlare poi della recentissima scoperta fatta sulla Pania di Corfino di un'antico e rarissimo gioiello (per la scoperta leggi http://paolomarzi.blogspot.it/2014/12/eccezionale-scoperta-sulla-pania-di.html).Oggi il vero padrone di tutta questa meraviglia è tornata ad essere la Natura. Un centro visitatori accoglie i turisti che potranno ammirare il museo dei rapaci e quello naturalistico, un meraviglioso giardino di montagna ed un orto botanico, ma i veri protagonisti restano gli animali:cervi,mufloni,caprioli,cinghiali, puzzole e scoiattoli e se si ha fortuna si possono anche ammirare gli uccelli
Un orso dell' Orecchiella
che sovrastano questi cieli:la ghiandaia,la cinciallegra,il picchio o anche la poiana,il gheppio e il falco fino ad arrivare a lei: l'aquila reale.Vera attrazione del parco sia per grandi e per bambini sono gli orsi,diventati a buon ragione simbolo di questo meraviglioso parco.

Tutto questo in Garfagnana...


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