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Un'immagine della peste a Firenze del 1348 |
"La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c'era entrata davvero,come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò buona parte d' Italia" (capitolo XXXI)
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Ne "I Promessi sposi" si racconta della peste del 1630 |
Manzoni qui fa riferimento a "bande alemanne".Si, perchè a diffondere l'epidemia furono proprio loro, i Lanzichenecchi, soldati mercenari arruolati nelle regioni tedesche del Sacro Romano Impero.Con l'arrivo nel nord Italia di questo esercito alleato con gli spagnoli, la popolazione fu sottoposta a ogni sorta di violenza e saccheggio e quando l'esercito si ritirò dietro di se oltre che devastazioni lasciò anche il terribile morbo.Generalmente la peste ha inizio quando una persona è morsa da un roditore o può venire anche dalla pulce stessa e si diffondeva sempre più per via delle scarse (scarsissime direi...) condizioni igieniche:le fogne a cielo aperto, le acque stagnanti e sporche ed anche la poca pulizia delle persone, è stato stimato che all'epoca vi fosse almeno una famiglia di ratti per abitazione,con almeno tre pulci per ratto, la solita situazione si viveva in Garfagnana.La Toscana fu il confine in cui si manifestò la peste, il contagio si fermò nel senese e quindi anche la nostra terra fu colpita. La malattia veniva da nord come detto e ben presto si diffuse in tutta la nostra valle, complice anche i tardivi ed inefficaci provvedimenti presi da Francesco I d'Este duca di Modena.Le prime notizie di contagio in Garfagnana arrivarono nel dicembre del 1629 e tosto il reggente governatore Giacomo Spaccini da Castelnuovo in difesa della popolazione mise delle guardie sui confini appenninici a spese dei comuni, si provvide subito a istituire consigli di sanità, si pubblicarono grida con le quali si proibiva l'entrata di forestieri senza fede sanitaria (n.d.r:senza certificato medico)pena la morte, inoltre si vietò l'introduzione di pelli animali sotto pena di scudi 200 e la galera, si vietavano i mercati e le fiere.Ma non ci fu niente da fare nel 1630 il male si era già diffuso a Castelnuovo e nelle montagne circostanti.Il primo giugno una certa Margherita da Magnano che era stata a Bologna da sua figlia morì con sospetto di peste e lo stesso giorno poco distante Antonio il mugnaio che aveva portato della farina alla donna si ammalò e morì,intervennero le autorità e sequestrarono i morti e gli oggetti delle case. Non si sapeva più a quale Santo affidarsi,la peste era arrivata, era un continuo moltiplicarsi di morti.Il 30 giugno il consiglio generale di Castiglione Garfagnana stabilì che per sei mesi continui si facesse celebrare ogni giorno una messa, anche perchè la chiesa stessa
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A San Pellegrino nel 1630 si facevano continue processioni per ingraziarsi la benevolenza del santo contro la peste |
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Il Monatto |
-Unguento:Cera nuova,olio comune,olio lamino,olio di sasso,erba d'ameto,granelle di lauro numero sei,aceto forte un poco.Tutto si faccia bollire tanto che si riduchi in forma d'unguento e con esso si unta le narici, li polsi delle mani e le piante dei piedi-
La peste paralizzò la già povera economia garfagnina.Si interruppero tutti i commerci con gli stati vicini per pericolo del contagio,le coltivazioni furono tutte abbandonate,le persone non lavoravano e di conseguenza non guadagnavano e per di più coloro che potevano dare una mano come le persone ricche e con denari fuggivano dai paesi per raggiungere lidi più tranquilli e sani. Si continuò così per tutto il 1630 e con il finire di quell'anno parve che l'epidemia si fosse calmata, ma non fu così.Finito l'inverno e con l'arrivo della primavera del 1631 il morbo riprese più forte che mai e così ancora nel 1632 per poi finalmente cominciare a scemare.Ormai non c'era quasi rimasto più nessuno da uccidere,interi nuclei familiari scomparvero,altri furono decimati,questa peste aveva fatto orfani su orfani, ci fu una particolare ed inevitabile tendenza:si racconta che in quel periodo si riformarono molti nuclei familiari fra i superstiti stessi. I numeri precisi delle morti nella Valle del Serchio e in Garfagnana non si sanno, si può stimare che ci fu un calo demografico dal 10% al 60% e un crollo totale delle nascite. Tanto per prendere come metro di paragone possiamo vedere che città come Bologna che prima della peste (1628) contava 62.000 abitanti nel 1631 erano già 47.000, nel solito periodo Firenze passò da
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L'indice demografico dal 1550 al 1800 da notare gli anni relativi alla peste(1630) |