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Un patrimonio artistico religioso tutto garfagnino (spesso trascurato): le "Mestaine"

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Mestaine in Garfagnana
Sono esempi di un’arte popolare, che rappresenta un patrimonio storico religioso straordinario, ma poco conosciuto e spesso trascurato.La nostra valle ne è piena,la loro è una presenza silenziosa che sfugge spesso all'occhio distratto del passante e che, proprio per questo motivo occorre tutelare sempre con attenzione. Sono le "mestaine"così comunemente conosciute in Garfagnana con questo nome, in alternativa le possiamo anche chiamare maestà,maestaine,o marginette in ricordo di quando il termine latino “maiestas” era rivolto alla divinità e ai santi, oppure "Madonnine" perchè senza dubbio il maggior numero delle immagini è collegato al culto Madonna.Situate quasi sempre ad un incrocio o perlomeno in prossimità (fateci caso, poi spiegherò il perchè),sui ponti, sulle fontane,sono fatte in marmo,in arenaria o anche in terracotta. Avevano (anzi hanno) funzione votiva per ringraziare da uno scampato pericolo, oppure per proteggere una famiglia,una comunità o anche i raccolti.Oltre ad un motivo religioso anticamente ve ne erano altri più pratici, cioè quello di indicare la strada ai viandanti e anche di delimitare i confini fra una proprietà e l'altra. La loro origine è risale a tempi lontanissimi; anche questo è un culto e una tradizione che abbiamo ereditato dai romani.I primi furono loro ad erigere immagini raffiguranti gli Dei per ingraziarsi la loro protezione, tant'è che regolarmente si svolgevano delle vere e proprie processioni davanti a queste figure,delle cosiddette "rogationes"in latino o come si dice oggi delle rogazioni. Fatto sta che pari pari il cristianesimo ha fatto sua questa usanza ricalcando passo passo quello che fu dell'antica Roma e infatti anche i nostri nonni facevano queste rogazioni davanti alle mestaine in primavera per chiedere grazia a Dio e alla Madonna di un abbondante raccolto. Il gran numero di mestaine nella nostra Garfagnana ci induce a pensare che non siano frutto  di occasionali iniziative ma bensì di un rituale religioso consolidato nei secoli e ciò va inserito nel fermento religioso che coinvolse la valle intorno al 1600-1700 sull'onda della fine del Concilio di Trento (1563) che portò una ventata di "modernità" e di rispolvero in tutto il cattolicesimo in relazione poi a una certa tranquillità
1523:La più antica "mestaina"
 della Garfagnana a Puglianella
politica che vide in quell'epoca un vero "fiorire" di mestaine in ogni dove. Ne abbiamo una che è precedente a tutte le altre che va considerata a buon titolo la più antica di tutta la Garfagnana e si trova in località Sassina a Puglianella nel comune di Camporgiano ed è del 1523. Durante la bella stagione diverse pie donne nelle loro
passeggiate la domenica pomeriggio andavano alle mestaine a recitare rosari e preghiere e così anche i viandanti che ad ogni crocevia dove era posta un immagine sacra o una croce recitavano una preghiera:

Fermati o passeger non ti sia grave
chinare il capo e recitare un'Ave
Maria Santissima di cuore vero
copriteci con il vostro velo
Guidateci per la via sicura del Cielo
Madre del buon consiglio
pregate per il vostro figlio
che ci liberi da ogni periglio
e in morte ci dia buone sorte

Ma perchè di solito queste mestaine sono poste in prossimità di incroci o bivi ? Qui come spesso succede in questi casi si mescola il sacro con la superstizione, infatti era credenza che in queste strade a più vie si potessero generare energie cosmiche tali da richiamare un confluire di streghe e demoni ed ecco anche il perchè la maggior parte delle immagini raffigurate nelle mestaine rappresentano la Madonna che notoriamente schiaccia il serpente 
La Madonna che schiaccia
 la testa al serpente
simbolo del demonio. Oggi molte
mestaine sono state distrutte dal passare degli anni specialmente quelle che si trovavano lungo le mulattiere o i sentieri apuani. Purtroppo alcune di quelle rimanenti le troviamo malmesse, corrose dall'inquinamento,sbiadite dalle intemperie.Un vero e proprio patrimonio artistico e religioso garfagnino tenuto in vita nella maggioranza dei casi dalla cura delle persone del luogo. Non abbiamo timore di difendere la nostra storia, i nostri sentimenti religiosi, la nostra cultura e le nostre tradizioni. 

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