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"Il Muro del Carlo", un'opera d'arte nascosta ai piedi della Pania...

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Il muro del Carlo
 Allora... guardiamo un po'... Cosa può fare un turista che viene in
Garfagnana !? La nostra terra può offrire molte cose... oltre alla rigogliosa natura, alla stupende passeggiate, al relax del corpo e della mente, può anche proporre per gli interessati viaggiatori la visita di monumenti di un certo rilievo, ricchi di storia e di una bellezza unica. La Fortezza delle Verrucole a San Romano ad esempio, o quella di Mont'Alfonso a Castelnuovo; sempre a Castelnuovo c'è la Rocca Ariostesca, dove vi soggiornò proprio Ludovico Ariosto. Immancabile deve essere la visita al suggestivo Eremo di Calomini, o alla millenaria chiesa di San Jacopo a Gallicano, dove al suo interno è costudita una meravigliosa pala di Luca della Robbia. Insomma, luoghi da visitare ce ne sono molti e per tutti i gusti. Esistono poi altri posti che per la loro curiosa e misteriosa storia e per la loro unicità meritano di entrare a pieno titolo nei "luoghi da visitare". Ad esempio, un muro è degno di entrare in questa meritevole lista? A mio avviso si, anche se nella storia i muri non hanno mai contribuito a niente di buono. Difatti i motivi per cui vengono innalzati sono molteplici: costruiamo muri per difenderci, per proteggerci o per sentirci al sicuro. La storia di muri in eredità ce ne ha lasciati una moltitudine, il più famoso è quello di Berlino, f
u costruito
Il muro di Berlino oggi
nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 dal regime comunista dell’Est per arginare il flusso migratorio verso l'altra parte della città, che dire poi della Grande Muraglia Cinese? La costruzione di questo muro aveva scopo difensivo e fu realizzata 
nel terzo secolo A.C. sotto la dinastia di Chin Shih-Huang-Ti con l’obbiettivo di proteggere i confini settentrionali del regno dalle tribù mongole, le sue ultime misurazioni risalgono al 2012 e stimano che sia lungo addirittura 21.196,98km. Ma anche Roma ebbe il suo muro, fu i
Vallo di Adriano, una fortificazione in pietra voluta dall’imperatore Adriano nel secondo secolo D.C., aveva lo scopo di difendere il confine settentrionale dell’Impero Romano in Britannia dalle tribù scozzesi, era lungo ben 173 km. Una cosa che poi deve far riflettere è che sui 70 muri presenti nel mondo oggi, quasi un terzo è stato costruito negli ultimi 50 anni e la maggior parte di essi è stato costruito fra il 2005 e il 2015. Quindi possiamo dire che questi muri sono tutti uguali? No, come abbiamo visto ognuno ha il suo scopo, la sua storia e il suo perchè, proprio come "il muro del Carlo". Ebbene si, anche in Garfagnana abbiamo un muro da pochi conosciuto. Ma chi è questo fantomatico Carlo? E di che muro si tratta? Diciamo che tutto è avvolto nella leggenda e nelle storie che i vecchi raccontano,

fatto stà che questo muro a secco è una vera e propria opera architettonica, fatta sicuramente da una mano "superiore". Di muri a secco in Garfagnana e altrove ne abbiamo visti molti, ma questo sicuramente li supera tutti per la precisione e linearità con cui è stato fatto. Cotanta opera si trova in un bosco di faggi ed è facilmente raggiungibile dal campo di Pianizza, luogo di mille scampagnate, che si trova proprio ai piedi della Pania e sembra che fu proprio qui che un tale di nome "Carlo" cominciò ad edificare questo muro. Qualcuno dice che il Carlo era un pastore dalla corporatura gigantesca e che ogni giorno per oltre cinquant'anni quando portava le sue pecore al pascolo si metteva li e come in una sorta di "tetris" collocava, faceva combaciare ed incastrava pietre su pietre, pare che tutto ciò lo facesse per delimitare il confine della sua proprietà con quella del fratello con cui aveva litigato in malo modo. Alla fine di questi lunghi 50 anni il Carlo passò purtroppo "a miglior vita" e all' Alpe di Sant'Antonio i vecchi raccontavano che al momento della sua sepoltura, l'ordinaria fossa scavata dagli addetti fosse stata troppo piccola per contenere il mastodontico uomo. Infatti fu
proprio grazie alla sua ciclopica corporatura che potè costruire quel muro che alla fine della sua vita arrivò a misurare ben 200 metri di lunghezza, alto circa un metro e 70 e largo 80 centimetri. Insomma, quello che ne venne fuori fu un capolavoro di vera ingegneristica artigianale. Ma ad onor del vero in tutta questa storia i misteri non finisco qui e spesso ci siamo domandati, ma tutte quelle migliaia di pietre da dove arrivano? I vecchi dicono che forse potrebbero arrivare dalla Borra Canala, la pietraia che si trova nei pressi della Pania della Croce, ma vi immaginate allora la fatica ed il tribolo !? Solo un forzuto come il presunto Carlo poteva affrontare l'immane sforzo. E poi, quando sarà stato costruito questo benedetto muro? Nessuno lo sa, nessuno lo ricorda, niente è scritto o documentato. Si potrebbe però ipotizzare che la sua origine risalga al XIX secolo, quando
Borra Canala
costruzioni di questo tipo erano particolarmente usate. Comunque sia, qualsiasi sia la sua genesi per favore non stiamo a scomodare mani extraterrestri o qualsivoglia forza occulta. Qui l'unica mano è stata quella dell'uomo e del duro lavoro di una o più persone, che con la pazienza ed il rispetto per la natura che solo nei lontani tempi andati esisteva, hanno cercato di modellare un territorio nel modo più cortese possibile, trasformando talvolta certe costruzioni in delle opere d'arte di rara bellezza, proprio come è accaduto al "muro del Carlo". A confermare questo pensiero ci ha pensato nel 2018 l'UNESCO che grazie alla proposta 
di otto paesi europei (fra i quali anche l'Italia) ha inserito i muri a secco nel Patrimonio Mondiale
dell'Umanità. Che dire allora... Grazie Carlo per l'onore che hai regalato alla tua e nostra Garfagnana.





  • Le foto riguardanti il "Muro del Carlo" sono state realizzate e gentilmente concesse da Daniele Saisi


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