Una volta si diceva che la Garfagnana era terra di lupi e di
briganti e io aggiungerei anche di preti... A questa affermazione corrisponde una ragione storica che non ha nulla a che vedere con un qualcosa di divino, non siamo stati e mai lo saremo una sorta di "terra promessa" scelta da Dio, da dove pescare anime pure e candide per diffondere la parola del Vangelo al mondo... Tutt'altro... Nei secoli scorsi in Garfagnana si sceglieva di fare il prete non solo per vocazione, ma per mestiere, avere un prete in famiglia era un risollevarsi dalla miseria quotidiana, avrebbe portato denaro e prestigio all'interno del proprio focolare domestico. Succedeva infatti che anche le famiglie garfagnine più povere spesso investivano tutti i propri averi sul figlio maschio dotato (fra tutti gli altri fratelli)di un intelletto un po' più spiccato. Si decideva allora di farlo studiare nei seminari di Massa e Castelnuovo nella speranza di vederlo tornare a capo di qualche parrocchia locale. Lo sappiamo bene che nei tempi andati le esimie personalità dei nostri paesetti erano il sindaco, il maresciallo dei carabinieri, il dottore e il prete... Difatti da censimenti fattinei tempi passati risulta che la maggioranza dei sacerdoti locali non veniva dalle famiglie abbienti, da li uscivano avvocati, medici e professionisti vari, dalle famiglie povere si generavano contadini e se quei figli non diventavano contadini sarebbero divenuti con buona probabilità dei preti. Questo fenomeno non fu un fenomeno temporaneo ma nacque secoli e secoli fa, fra tutti questi ci fu una moltitudine di preti locali che lasciarono il segno "solamente" nelle proprie parrocchie e di cui purtroppo talvolta non sono giunte notizie, ai posteri infatti sono arrivate informazioni su quegli illustri garfagnini diventate personalità all'interno della chiesa cattolica romana: vescovi, cardinali, dotti sacerdoti letterati e perfino un quasi... Papa. Guardiamo allora chi erano e partiamo dal lontano XV secolo. Se non il primo (in ordine di tempo) Nicola Sandonnini fu tra i primi prelati d'alto rango di marca garfagnina. L'illuminato (futuro) principe della chiesa nacque a Piazza al Serchio nel 1422, le sue prime notizie lo danno a Roma nella figura di segretario di Papa Paolo II. Riconosciute le sue doti il Papa lo nominò a soli 39 anni vescovo di Modena. La sua nomina però fu osteggiata dal duca modenese Borso d'Este che si oppose all'ingresso nell'arcivescovato per i pessimi rapporti fra Modena e la Repubblica di Lucca. Le minacce papali d'interdire Modena dai divini uffici fecero cambiare idea al regnante estense e
Borso d'Este |
Pietro Campori |
Cardinale Paolo Bertoli |
Bibliografia
- "Profili di uomini illustri della Valle del Serchio e della Garfagnana" di Giulio Simonini, Comunità Montana della Garfagnan, Banca dell'Identità e della Memoria, anno 2009