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Un castello scomparso per sempre:Verucchia simbolo di libertà

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Castiglione Garfagnana (foto di Alessia Cecconi)
Siamo una terra di antichi manieri,di fortezze mastodontiche, di borghi fortificati bellissimi, eppure nella nostra Garfagnana molti di questi castelli le guerre e le diatribe li hanno completamente distrutti,rasi al suolo.Specialmente nel medioevo, al tempo della lotte fra comuni non si aveva pietà di chicchessia, persona o cosa che fosse e quello che veniva sconfitto veniva distrutto.Così è accaduto anche al castello di Verucchia, questo castello ai più sconosciuto e  solo grazie ad alcuni documenti del 1227, conosciamo oggi della sua esistenza.Voglio prendere a simbolo questo castello come esempio di libertà e di tenacia, perchè era un Davide fra tanti Golia, volle mantenere sempre la sua autonomia nonostante tutto e tutti fino alla capitolazione estrema ed è giusto a mio avviso dargli memoria.Questa è la sua storia.
Poco distante dai paesetti di Isola e Valbona si trovano su un colle,celati nel prato, i ruderi di un antico castello misterioso nella sua storia e nella sua leggenda.In quel luogo sorgeva un intero borgo con la chiesa e un castello possente,di li passava un'antica via romana lungo il fiume Esarulo, che attraverso il Passo delle Forbici metteva in comunicazione l'Emilia con la Valle del Serchio.La sua popolazione era formata da gente di temperamento,gente orgogliosa che non si voleva sottomettere a niente e nessuno nemmeno al potente comune di Castiglione Garfagnana che male sopportava che un piccolo borgo rurale gli tenesse testa.Verucchia esisteva già avanti il mille, nata proprio a difesa di questa antica via romana, divenne poi feudo e giurisdizione del Vescovato e Canonici di San Martino di Lucca.Da documenti del XIII secolo troviamo Verucchia come comune libero e con un suo governo ben strutturato e democratico.La sua unica sottomissione era al Vescovo di Lucca, al quale passava una tassa (quelle di mezzo ci sono sempre...) sia il comune stesso,che la chiesa castellana di San Cristoforo, gestita da tal Cappellano Bernardo che racconta nei sui scritti che i consigli comunali nei mesi invernali si riunivano
Il ponte medievale in
 loc Mulino sul fiume Esarulo
nella chiesa, mentre d'estate nel piazzale antistante all'ombra di un pioppo secolare.Ma adesso veniamo ai fatti seri e diciamo (come detto) che Castiglione,che era fedele al Papa, non digeriva questo comunello, che a sua volta era devoto al Vescovo (quindi una guelfa e l'altra ghibellina) e attraverso battaglie spesso dure e cruente non riusciva mai ad espugnare la fortezza ed annettere questo piccolo paesello fra i suoi domini.Non riuscendovi attraverso la forza, Castiglione provò con la diplomazia, rivolgendosi direttamente alla Santa Sede,la quale mandò un suo emissario di nome Cencio (che pose la sua dimora a Barga),ma anche qui non ci fu niente da fare,fallì anche la diplomazia che culminò alle estreme conseguenze della scomunica dell'intero borgo e non contento Cencio (in barba alla carità cristiana) senza tanti scrupoli inviò uomini armati di Castiglione nel territorio di Verucchia depredando il bestiame e facendo ostaggi.La guerra,le imboscate e i soprusi durarono per ben trent'anni, quando Verucchia ormai stremata si arrese.Le sue terre verranno incorporate da Castiglione, ma il piccolo borgo riuscì attraverso degli accordi a mantenere le prerogative di comunità autonoma,le fu tolta la scomunica,conservò il consiglio comunale presieduto da tre consoli (che avevano il compito di comunicare le decisioni dell'assemblea al comune di Castiglione)e  mantenne la sua fedeltà al Vescovo,l'unica sostanziale differenza  è che le sue terre appartenevano in tutto e per tutto a Castiglione.Ma la storia non finisce qui,il più bello doveva ancora arrivare.Così giungiamo al 1355 quando alla morte del condottiero lucchese Castruccio Castracani (1328) la stessa città di Lucca cadde nel caos totale trovandosi senza il suo più valoroso difensore, ed essendo così di fatto alla mercè del più forte conquistatore.In seguito a questi fatti Castiglione (e di conseguenza Verucchia) cadde in mani pisane.Dopo aspre battaglie, i figli di Castruccio, Arrigo e Valleriano, all'arrivo delle soverchianti milizie pisane abbandonarono le mura di Castiglione rifugiandosi (purtroppo) nei castelli di Capraia e Verucchia e qui a Verucchia i lucchesi vennero inseguiti dai pisani,dopo un lunghissimo assedio Lucca si arrese senza condizioni,ma quelli a pagare il conto più salato furono gli abitanti del posto che
Una battaglia medievale
pagarono con la morte e la quasi totale distruzione dell'intero paese e dell'intero castello e pensare la leggenda racconta che la sera prima della distruzione, una strega del posto aggirandosi per le vie del castello di Verucchia andava vagando e ululando e con un ferro batteva alle catene dei focolari  dicendo:

"Lo dico a te catena,perchè lo sappia Maddalena che stanotte a mezzanotte,la fortezza di Verucchia sarà distrutta".
Il Crocefisso
ligneo salvato a Verucchia
oggi a Castiglione
nella chiesa di San Michele
Molti abitanti impauriti e spaventati presero i suoi averi pronti a fuggire,la paura aumentò quando in lontananza si intravidero le fiaccole degli armigeri pisani, fu il fuggi fuggi, la gente nascondeva le cose più preziose nei pozzi e fra questi anche  il preziosissimo crocifisso ligneo della chiesetta di San Cristoforo (che oggi si trova ancora intatto nella chiesa di San Michele a Castiglione) a cui erano devoti,a questo punto però una volta messe in sicurezza i preziosi c'era da salvare la pelle... e come riuscire a farla franca? Furono  ferrati i cavalli al contrario in tal modo da confondere e ingannare il nemico.Nella fuga riuscirono a rifugiarsi nei casolari vicini, da uno di questi si dice che sia nata Isola,oggi tranquillo paese garfagnino immerso nella natura incontaminata.Tornando alla storia vera e propria la definitiva distruzione del Castello di Verucchia ci fu nel 1371 quando Lucca ebbe riconquistato gran parte della Garfagnana e demolì quelle torri che ormai erano già in decadenza.Con la definitiva demolizione scomparì per sempre quel piccolo comune di contadini,gran parte della sua gente si disperse nella valle.Un popolo fiero che per alcuni secoli aveva saputo tenere testa al più forte e temuto Castiglione.

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