Una delle "nostre" Befane più famose di sempre Mario Pieroni di Barga detto il "Tiglio" (foto tratta dal sito bargainfoto.altervista.org) |
piccoli del paese).Tutti questi giochi non venivano acquistati nei negozi naturalmente, ma di solito erano opera del babbo o del nonno che in gran segreto li costruivano quando il bimbo la notte andava a dormire. Ma cosa c'era di più bello quando poi arrivava l'ora di mangiare i "befanini". Nella Garfagnana storica erano i biscotti che le massaie usavano fare per il periodo natalizio, così chiamati perchè tradizione vuole che vengano preparati il giorno della Befana.I befanini rimangono i biscotti dei nostri nonni. Una fabbricazione rustica fatta da cuore e mani contadine;ogni famiglia aveva la sua ricetta, chi metteva più burro, chi più uova, ma quello che le rendeva (e le rende) unici e simpatici è il suo impasto che veniva tagliato con formine di varie figure:cuori, stelle, animali, omini e così via,il tutto ingentilito con guarnizioni colorate. I più piccoli le trovavano dentro la calza, poi le mamme ne preparavano in gran quantità per tutta la famiglia.Scambiarsi i befanini era un rito, l'operazione era affidata ai più piccoli che durante il tragitto non resistendo alla loro bontà per metà se li mangiavano e il resto lo consegnavano agli amici e parenti.Venivano anche regalati alle persone che la sera del 5 gennaio passavano di porta in porta ad annunciare la Befana cantando appunto "le befanate". Già "le befanate".Qui affondiamo le nostre radici ancor più in profondità.Si ha la prima notizia documentata dei canti della befana nella nostra zona a Barga nel 1414 quando si parla dell'Epifania precisamente nel "liber maleficiorum" l'attuale codice penale.In un paragrafo si commina un' ammenda di dieci soldi " per ciascuna persona ardisca,la notte della Befana, di andare alla casa di qualsiasi persona di Barga a dire quelle disoneste parole, le quali sono state dette per l'adietro, sotto pena di soldi dieci, a ribadire per ciascuna persona e per ciascuna volta che la vigilia dell'Epifania canterà quelle brutte cose che si usano da lungo tempo". Invece sono canti
I Befanini |
L'adorazione dei magi di Andrea Mantegna |
E infine come ultimo omaggio alla cara vecchina la voglio ricordare in una strofa di una delle più celebri poesie di Giovanni Pascoli "La Befana":
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Com'è stanca!La circonda
neve gelo e tramontana...
(Castelvecchio 1897)