Era la sera del 6 novembre 1780 quando una rana diede l'inizio ad un
cambiamento epocale in tutta la Garfagnana: la geografia della nostra valle cambiò per sempre... Va bhè dai, il concetto è un po' estremizzato e fin troppo specifico, sicuramente quello che è indubbio è che questo esperimento che vi illustrerò (molto) brevemente migliorò la qualità della vita di tutta l'umanità. Prima però di chiarire questa sensazionalistica affermazione partiamo con il raccontare i fatti dall'inizio. Senza dubbio è da quella data e da quelle suddetta rana che la storia dell'uomo mutò radicalmente. Questa rana, diventerà la rana più famosa della storia, grazie allo scienziato Luigi Galvani che effettuando un esperimento toccò con un arco conduttore i muscoli della zampa di una rana morta e scoprì che l’animale si mosse con un balzo. Senza saperlo, aveva inventato il prototipo della pila. Difatti sulla base di queste sperimentazioni, un altro grande scienziato italiano, Alessandro Volta, nel 1799 la realizzò: fu così la nascita dell’energia elettrica. Da quel momento, una buona parte del mondo scientifico per diverso tempo s'interessò marginalmente degli studisull'elettricità che di fatto progredirono ben poco. Addirittura nel 1878 all'Esposizione Universale di Parigi questa nuova fonte di energia fu completamente snobbata, tant'è che lo scienziato inglese Sir Erasmus Wilson convintamente affermò:-Finita questa mostra, di luce elettrica non sentiremo più parlare!- Mai nessuna previsione fu così clamorosamente errata... Pochi anni dopo da questa dichiarazione l'Italia era all'avanguardia nelle due principali fonti rinnovabili: geotermica ed idroelettrica e l'energia dell'acqua è quella che toccherà da molto vicino tutta la Valle del Serchio. Insomma, cominciava così la corsa all'elettrificazione d'Italia. Annusando l'odore di bei soldoni ci fu un proliferare di nuove industrie e di nuove società elettriche pronte ad investire capitali nell'energia e di fatto a spartirsi geograficamente le zone d'Italia, in modo che ognuno potesse avere la sua fetta di torta. Al sud presero il monopolio la G.M.E (Gruppo Meridionale Elettricità) e la S.M.E (Società Meridionale Elettricità), che curò la prima elettrificazione della città di Napoli. Al nord del Paese esistevano la Società Adriatica di Elettricità, che s'interessava di tutto il nord est della nazione. In Piemonte poi c'era la Società idroelettrica Piemonte (la S.I.P),in Sardegna la S.E.S (Società elettrica Sarda)... e in Toscana? In Toscana (e in Liguria) regnava incontrastata la S.E.L.T, ossia la Società elettrica ligure toscana. Il suo fondatore nel 1905 fu nientepopodimeno che Luigi Orlando, colui che già dal1902 era il proprietario della Società Metallurgica Italiana, ovvero la S.M.I. L'occhio lungo (e più che altro lungimirante) della famiglia Orlando era infatti caduto proprio sulla Valle del Serchio. Quale zona poteva essere migliore di questa valle per la produzione dell'energia elettrica? La particolare conformazione del territorio con tutte le sue pendenze e la ricchezza d'acqua erano l'ideale per lo sfruttamento della risorsa idrica per la produzione di forza motrice, dando di fatto vita ad un business tutto locale ed esportato poi in tutta la regione. Fu in questo modo che per tutto il novecento il bacino del fiume Serchio e i suoi principali affluenti divennero l'oggetto di realizzazione di diverse dighe. Il paesaggio della Garfagnana iniziò una progressiva trasformazione ed a un mutamento perenne, che diede luogo alla formazione di laghi artificiali: Vagli, Gramolazzo, L'Isola Santa e altri ancora. Insomma nell'arco di quel secolo nel nostro territorio sorsero ben 13 dighe e una decina di laghi, si calcolava che già negli anni '30 del 1900 il 60% degli impianti toscani fossero realizzati lungo il bacino del Serchio, che producevano l'80% circa del valore energetico regionale. Nel 1933 ci fu invece un'altra svolta, la SELT allargò i suoi orizzontiassociandosi con la Valdarno, che operava in altra parte della regione. Il connubio diede vita al colosso energetico SELT-Valdarno. Tutto questo andò avanti fino al 1962, quando tutte queste società furono nazionalizzate in una sola: ENEL. Dopo questa doveroso chiarimento ecco spiegato per quale ragione una rana cambiò per sempre la fisionomia geografica della Garfagnana... Fattostà, lasciando perdere qualsiasi business, faccende varie e attività economiche, possiamo dire senza ombra di smentita che questi laghi sono da considerarsi un valore aggiunto alla bellezza della Garfagnana, essendosi perfettamente integrati con il paesaggio circostante, tanto che senza di loro la Garfagnana non sarebbe più la stessa. Oggi questi laghi sono sfruttati, per la pesca, per le attività sportive e soprattutto per le attività turistiche. Tutti sono bacini artificiali, nati proprio in quel periodo storico. La Garfagnana ha un solo lago naturale ed il laghetto di Prà di Lama a Pieve Fosciana. Comunque sia il primo lago e la prima diga realizzata fu quella di Villa Collemandina. Era il
La diga di Villacollemandina in costruzione |
Isola Santa |
Lago di Gramolazzo |
Lago di Pontecosi |
Lago di Turritecava |
Lago di Prà di Lama |
Lago di Vagli |
Bibliografia
- "Lucca, imprese di tradizione e successo. L'acqua come motore dello sviluppo", Storia dell'Economia, Cassa di Risparmio di Lucca
- Archivio Storico ENEL. Personaggi che hanno fatto la storia dell'energia