Isaac Newton, il famoso scienziato inglese, un giorno ebbe a dire:
"Nessuna grande scoperta è mai stata fatta senza una audace ipotesi"e se lo diceva lui non si poteva che dargli ragione. D'altronde cos'è un ipotesi se non un'idea provvisoria il cui valore deve essere accertato? Quindi per avanzare una determinata teoria ci vuole anche coraggio, poichè può essere sbugiardata in qualsiasi momento, a patto che dall'altra parte si formuli un'ennesima ipotesi supportata da ragionamenti congrui e osservazioni calzanti. Tutto questo bel ragionamento perchè tempo fa ho avuto modo di leggere ed analizzare una nuova supposizione sul significato del nome della nostra terra: la Garfagnana. Ci siamo sempre basati, ed io per primo, su svariate teorie da sempre consolidate. Difatti al tempo scrissi anch'io un articolo in cui citavo le svariate possibilità etimologiche del nome Garfagnana e mi rifacevo ad un ipotetico Tito Carfanius colono romano, nonchè proprietario latifondista di vaste terre. Poi passavo ad analizzare antichi etimi in cui "carpana" o "garfana" potevano significare montagna o roccia. Naturalmente in queste molteplici possibilità non potevo nemmeno trascurare i Liguri- Apuani e il loro linguaggio, in cui "car" significherebbe pietra e "fania" fascia, ossia fascia di pietra. Infine, sempre su questo articolo, sfatavo la congettura più famosa che vuole che il termine Garfagnana trovi la sua nascita nelle parole "Grande Selva". Niente di più sbagliato, e questo non lo dico io, modesto studioso, ma esimi ricercatori che asseriscono che "grande selva"è una denominazione recentissima (pare XVI secolo) che veniva aggiunta alla parola Garfagnana, ovvero, Garfagnana detta "la grande selva". Insomma, quello che tengo a sottolineare è che tutte queste teorie non è che siano farlocche, tutt'altro, rientrano in ipotesi più che valide, che si appoggiano su studi seri e complicati, però, come detto qualche riga sopra la mia attenzione settimane fa è stata rapita dalla più recente di tutte queste ipotesi, la più nuova, la meno conosciuta e che merita quindi di entrare nel novero delle possibili supposizioni sul misterioso nome Garfagnana. D'altra parte bisogna dare una mano agli audaci e questo audace porta il nome di Pellegrino Paolucci. Ma chi era Pellegrino Paolucci? Ebbene, il Paolucci fu un grande studioso del diciottesimo secolo, nonchè parroco di Sillano. I suoi studi d'altronde erano tutto dire sull'erudizione di quest'uomo: egli studiò a Modena umanità e grammatica, a Parma logica e filosofia e a Pisa leggi civili e nel 1720 (a pochi mesi dalla sua morte) pubblicò la sua più grande opera dal titolo "Garfagnana Illustrata". In questo libro si raccontava in maniera dettagliata la storia e le tradizioni della nostra valle. Studiando appunto questo volume mi accorsi infatti della suggestiva ed affascinante ipotesi dell'origine del nome "Garfagnana", una illazione al quanto interessante, mai udita ne letta prima. Tanto per rendere un po' più chiaro questo misterioso scenario partiamo con il dire che la prima volta che troviamo scritta la parola "Garfagnana" è nel 769 d.C e la troviamo scritta coma "Carfaniana". In altri testi di poco successivi le diciture variano in: "Carfagnana", "Carfignana" oppure "Carfiniana". Rimane il fatto che il nostro illustre ricercatore su tutto questo proliferare di vocaboli ebbe una teoria tutta sua, che si basava su una dea della mitologia romana (già però conosciuta dagli etruschi): la dea Feronia. Questa dea era la protettrice della natura, degli animali selvaggi (dal latino: fera, ferae, le fiere), dei boschi e delle messi, come pure dei malati e degli schiavi riusciti a liberarsi.
Rappresentazione della dea Feronia |
Bibliografia
- "La Garfagnana Illustrata", Pellegrino Paolucci, anno 1720