Certo si fa presto a dire bandiera, ma quel pezzo di stoffa sventolante ha significati ben profondi è la più alta espressione dell'identità di una nazione, anche se ad onor del vero nacque in ambito militare per distinguere le proprie truppe da quelle nemiche, comunque sia anche li assumeva il solito significato: uniti, insieme nel medesimo scopo. D'altronde una bandiera che simboleggi una nazione, una città o una squadra di calcio, questo semplice drappo colorato scatena sempre delle forti emozioni e un grande senso di appartenenza e pensare che la prima canzone dedicata al nostro amato tricolore ha ben 161 anni e pressapoco diceva così:"La bandiera dei tre colori è sempre stata la più bella, noi vogliamo sempre quella, noi vogliam la libertà". Era il lontano 1859, quando sul suolo patrio riecheggiavano le note di questa risorgimentale canzone. Due anni dopo quel componimento, circa 22 milioni di anime per la prima volta si ritrovarono uniti sotto quell'unica bandiera. Ma prima d'allora l'italiano a quale bandiera doveva dare onore? Sicuramente a quella del proprio stato d'appartenenza e nell'anno che fu composto questo canto ce n'erano ben sette che non si chiamavano
Italia... A quel tempo poi, in Garfagnana se ci affacciavamo dalle finestre di casa di quei sette vessilli ne potevamo vedere ben tre, ognuno di essi rappresentava uno stato diverso. Quanto poi i nostri avi sentissero il senso d'appartenenza (credo poco...) a queste bandiere non lo saprei dire, ma quello che è indubbio è che la nostra valle era il crocevia di tre stati preunitari e proprio a Gallicano c'era la confluenza di questi tre: la Repubblica Lucca, il Ducato di Modena e il Granducato di Toscana.
Gallicano (con vicende alterne), Castiglione Garfagnana (con una piccolissima parentesi fiorentina) e Minucciano facevano parte della Repubblica di Lucca, Barga già dal 1331 era sotto la potente
famiglia Medici e il resto della Garfagnana era assoggettata dagli Este di Modena e ognuno di questi paesi e di queste terre era sotto la bandiera di questi stati. D'altra parte per capire bene quanto i suddetti Stati fossero lontani dagli ideali e dai pensieri della gente garfagnina di quel tempo (e non solo da quella garfagnina) basta analizzare il significato delle loro bandiere e sopratutto la loro evoluzione, questo fa capire la voglia e la bramosia di riconoscersi unicamente sotto un'unica insegna.
Le bandiere non rimangono sempre le solite e cambiano secondo gli eventi storici che si susseguono negli anni. Il più chiaro esempio l'abbiamo con il nostro tricolore, fino al 1946 al centro della nostra bandiera campeggiava lo stemma di Casa Savoia, con il
referendum del 2 giugno e la caduta della monarchia decade la casata e con essa anche lo stemma sulla bandiera. Quindi anche le bandiere subiscono dei mutamenti, così come fu per il vessillo del Ducato di Modena e Reggio e se tutto fosse rimasto immutato in buona parte della Garfagnana al posto del bianco, rosso e verde avremmo inizialmente avuto un'aquila (d'argento) estense in campo azzurro, questa era risalente al
primissimo stemma della dinastia (ai tempi del marchese Rinaldo (1168) e la bandiera in questione fu adottata nel 1598 con la costituzione del regno e perdurò fino al 1796, quando poi Napoleone entrò di prepotenza sia sul palcoscenico della storia che in Italia, dove abolì (anche) questa bandiera. Questo fino al 1814, quando terminate le scorribande napoleoniche tale bandiera tornò a sventolare per una quindici d'anni. Nel 1830 ecco il cambiamento, la bandiera di stato prenderà le sembianze di quella austriaca, il rosso e il bianco saranno i colori principali. D'altronde c'era poco da fare, dopo la restaurazione la lunga mano dell'Austria si allungherà sulla Penisola italica. Difatti nel 1803 con la morte di Ercole III(ultimo duca di Modena e Reggio) e il
susseguente matrimonio di sua figlia Maria Beatrice Ricciarda d'Este con Francesco d'Austria ebbe inizio il nobile ramo degli Asburgo d'Este. Nella nuova bandiera si fonderanno (come detto) i colori austriaci con quelli estensi bianco e azzurro, al centro avremmo lo stemma ducale con le armi d'Asburgo d'Austria, di Lorena e d'Este. Arrivò però anche il fatidico 1859, il duca austriaco fu deposto, la bandiera sparì e nel 1860 il ducato fu annesso al Regno di Sardegna.
L'enclave fiorentino di Barga in fatto di bandiere (di stato) ebbe storia più difficile, sotto il proprio naso ne vide passare quattro. Chissà che confusione per i poveri barghigiani. D'altra parte la cittadina era fiorentina dal 1331 e in mezzo secolo di "fiorentinità" molte cose cambiano, figuriamoci le bandiere. La prima risalente al Granducato di Toscana è del 1562 e durerà per 175 anni. Il vessillo se si vuole è abbastanza semplice: lo scudo mediceo(con tutti i suoi significati) spicca su un fondo bianco. Nel 1737 fu sostituita da una bandiera di "transizione" detta appunto "di Toscana",
probabilmente ciò avvenne tra l'avvento dei Lorena e l'introduzione delle bandiere imperiali da parte di Francesco II, questa se si vuole somiglia alle attuali bandiere dei paesi del nord Europa,la sua croce ha forse origine da quella dell'ordine di Santo Stefano, per allungamento delle braccia fino al drappo. Quel 1737 fu per Firenze l'anno della già suddetta "lunga mano austriaca". La morte di Giangastone dei Medici (che morì senza lasciare eredi), fece cessare per sempre il potere della dinastia dei Medici in Toscana e nonostante le opposizioni in vita di Gian Gastone a cedere il Granducato ad una potenza straniera, il matrimonio tra Maria Teresa d'Asburgo e Francesco di Lorena, vanificò per sempre il suo desiderio, cosicchè le truppe austriache entrarono in Toscana giurando fedeltà al nuovo granduca. Iniziò così la dinastia dei Lorena, diventava quindi necessario cambiare anche la bandiera, che naturalmente prese
in effige le insegne imperiali, solamente per pochi anni però, fino al 1765, quando la bandiera cessò di vivere insieme al suo mentore. L'arrivo sul trono di Leopoldo I (figlio di Francesco) portò con sè il nuovo vessillo del Granducato che oggi è a noi più noto. Anche questo come quello di Modena prenderà su di sè i colori austriaci. Fatto al quanto singolare è che il bianco e rosso austriaco (i colori dell'arciducato) furono adottati dal Granducato ben vent'anni prima che le utilizzasse la stessa Austria nella sua bandiera nazionale (1786). Ad ogni modo, sopra questi colori, (leggermente spostato verso sinistra) spiccava cotanto scudo coronato, inquartato con le
armi d'Ungheria, di Boemia, di Borgogna antica e di Bar, sul tutto uno scudetto con le armi di Lorena d'Austria e dei Medici. Arrivò dappoi il solito Napoleone, cancellerà pure questa ennesima bandiera, che rivedrà vita in seguito (dal 1814 al 1859).
Come si può notare tutte queste bandiere sono accomunate dal medesimo destino in due date precise e fondamentali: il 1800 (circa)con le Campagne d'Italia di memoria napoleonica e il 1859, anno in cui queste potenze straniere piegarono la testa davanti alla forte spinta dell'unità nazionale.
Leggermente diversa (in questo caso)era la situazione per la Repubblica di Lucca: Gallicano, Castiglione e Minucciano ebbero governi più stabili e quindi bandiere più durature. Il più antico drappo lucchese portava la scritta "Libertas", in quella parola c'era l'orgoglio della piena indipendenza che durerà dal 1369 al 1799, tale scritta era in oro su fondo azzurro. Spesso questa bandiera si poteva unire con quella comunale bianca e rossa (che stavolta niente aveva a che fare con l'Austria), la bandiera scomparirà poi con la solita
occupazione francese che scelse come vessillo di stato quello comunale bianco e rosso, tralasciando di fatto quella azzurra. Fino al 1805 però, anno in cui la Repubblica diventò un Principato: il Principato di Lucca e Piombino, retto nientepopodimeno che da Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone. La bandiera allora prese i colori della Francia, le bande anzichè verticali erano collocate orizzontalmente e il blu non era proprio un blu, ma quasi un celeste. Caduto in disgrazia Napoleone e tutto il "parentame", il
Congresso di Vienna con la celeberrima restaurazione decise che dopo Repubblica e Principato, Lucca sarebbe diventata un ducato e nel 1815 subentrò come reggente Maria Luisa di Borbone- Spagna, quindi dopo i francesi, ecco gli spagnoli e così anche la bandiera prese il giallo e il rosso della "madre patria", al centro di essa lo stemma della sovrana faceva da padrone. Con la morte dell'augusta duchessa nel 1824 gli succedette Carlo Lodovico, il quale per l'ennesima volta cambiò nuovamente la bandiera di stato, sostituendo lo stemma della madre
con il proprio. Nel 1847 tutto cambiò, i destini della città delle mura divennero comuni con quelli del Granducato a cui fu annessa in quell'anno.
Insomma era una bella confusione...Francia, Austria, Spagna, come poteva un garfagnino sentire sue quelle bandiere, tutto riportava a quelle lontane terre straniere... Non a caso fu in Garfagnana e per la precisione a Pieve Fosciana che nel 1831 degli impavidi rivoluzionari "nostrani" sventolarono per la prima volta in Toscana il futuro
tricolore nazionale... Ma quella è un'altra storia...
(per saperne di più clicca sul link: http://paolomarzi.blogspot.com/2015/10/pieve-fosciana-la-rivolta-del.html)
Sitografia:
Il primo tricolore del 1797 |
Gallicano (con vicende alterne), Castiglione Garfagnana (con una piccolissima parentesi fiorentina) e Minucciano facevano parte della Repubblica di Lucca, Barga già dal 1331 era sotto la potente
La mappa degli Stati Estensi 1850 |
Le bandiere non rimangono sempre le solite e cambiano secondo gli eventi storici che si susseguono negli anni. Il più chiaro esempio l'abbiamo con il nostro tricolore, fino al 1946 al centro della nostra bandiera campeggiava lo stemma di Casa Savoia, con il
L'evoluzione della bandiera italiana |
primissimo stemma della dinastia (ai tempi del marchese Rinaldo (1168) e la bandiera in questione fu adottata nel 1598 con la costituzione del regno e perdurò fino al 1796, quando poi Napoleone entrò di prepotenza sia sul palcoscenico della storia che in Italia, dove abolì (anche) questa bandiera. Questo fino al 1814, quando terminate le scorribande napoleoniche tale bandiera tornò a sventolare per una quindici d'anni. Nel 1830 ecco il cambiamento, la bandiera di stato prenderà le sembianze di quella austriaca, il rosso e il bianco saranno i colori principali. D'altronde c'era poco da fare, dopo la restaurazione la lunga mano dell'Austria si allungherà sulla Penisola italica. Difatti nel 1803 con la morte di Ercole III(ultimo duca di Modena e Reggio) e il
susseguente matrimonio di sua figlia Maria Beatrice Ricciarda d'Este con Francesco d'Austria ebbe inizio il nobile ramo degli Asburgo d'Este. Nella nuova bandiera si fonderanno (come detto) i colori austriaci con quelli estensi bianco e azzurro, al centro avremmo lo stemma ducale con le armi d'Asburgo d'Austria, di Lorena e d'Este. Arrivò però anche il fatidico 1859, il duca austriaco fu deposto, la bandiera sparì e nel 1860 il ducato fu annesso al Regno di Sardegna.
L'enclave fiorentino di Barga in fatto di bandiere (di stato) ebbe storia più difficile, sotto il proprio naso ne vide passare quattro. Chissà che confusione per i poveri barghigiani. D'altra parte la cittadina era fiorentina dal 1331 e in mezzo secolo di "fiorentinità" molte cose cambiano, figuriamoci le bandiere. La prima risalente al Granducato di Toscana è del 1562 e durerà per 175 anni. Il vessillo se si vuole è abbastanza semplice: lo scudo mediceo(con tutti i suoi significati) spicca su un fondo bianco. Nel 1737 fu sostituita da una bandiera di "transizione" detta appunto "di Toscana",
probabilmente ciò avvenne tra l'avvento dei Lorena e l'introduzione delle bandiere imperiali da parte di Francesco II, questa se si vuole somiglia alle attuali bandiere dei paesi del nord Europa,la sua croce ha forse origine da quella dell'ordine di Santo Stefano, per allungamento delle braccia fino al drappo. Quel 1737 fu per Firenze l'anno della già suddetta "lunga mano austriaca". La morte di Giangastone dei Medici (che morì senza lasciare eredi), fece cessare per sempre il potere della dinastia dei Medici in Toscana e nonostante le opposizioni in vita di Gian Gastone a cedere il Granducato ad una potenza straniera, il matrimonio tra Maria Teresa d'Asburgo e Francesco di Lorena, vanificò per sempre il suo desiderio, cosicchè le truppe austriache entrarono in Toscana giurando fedeltà al nuovo granduca. Iniziò così la dinastia dei Lorena, diventava quindi necessario cambiare anche la bandiera, che naturalmente prese
in effige le insegne imperiali, solamente per pochi anni però, fino al 1765, quando la bandiera cessò di vivere insieme al suo mentore. L'arrivo sul trono di Leopoldo I (figlio di Francesco) portò con sè il nuovo vessillo del Granducato che oggi è a noi più noto. Anche questo come quello di Modena prenderà su di sè i colori austriaci. Fatto al quanto singolare è che il bianco e rosso austriaco (i colori dell'arciducato) furono adottati dal Granducato ben vent'anni prima che le utilizzasse la stessa Austria nella sua bandiera nazionale (1786). Ad ogni modo, sopra questi colori, (leggermente spostato verso sinistra) spiccava cotanto scudo coronato, inquartato con le
armi d'Ungheria, di Boemia, di Borgogna antica e di Bar, sul tutto uno scudetto con le armi di Lorena d'Austria e dei Medici. Arrivò dappoi il solito Napoleone, cancellerà pure questa ennesima bandiera, che rivedrà vita in seguito (dal 1814 al 1859).
Come si può notare tutte queste bandiere sono accomunate dal medesimo destino in due date precise e fondamentali: il 1800 (circa)con le Campagne d'Italia di memoria napoleonica e il 1859, anno in cui queste potenze straniere piegarono la testa davanti alla forte spinta dell'unità nazionale.
La prima bandiera della Repubblica di Lucca |
La bandiera durante l'occupazione francese |
Bandiera del Principato |
Bandiera del Ducato |
Insomma era una bella confusione...Francia, Austria, Spagna, come poteva un garfagnino sentire sue quelle bandiere, tutto riportava a quelle lontane terre straniere... Non a caso fu in Garfagnana e per la precisione a Pieve Fosciana che nel 1831 degli impavidi rivoluzionari "nostrani" sventolarono per la prima volta in Toscana il futuro
Il tricolore di Pieve Fosciana |
(per saperne di più clicca sul link: http://paolomarzi.blogspot.com/2015/10/pieve-fosciana-la-rivolta-del.html)
Sitografia:
- http://rbvex.it/indice.html di Roberto Breschi