Un matrimonio di una volta |
"La scampanata"
Per far capire bene cos'è questa scampanata voglio iniziare con due versi in dialetto della poesia di Pietro Bonini intitolata appunto "La scampanata"
Nun si sa se sia allegria
o una grande villanata
quando un vedovo pia moje
che j fan la scampanata
perchè batte c'un martello
sulle teje e su lattoni
altr'effetto nun nisce
che rottura di cojoni
Come si comprende da questi pochi versi, quando un vedovo o una vedova, abbastanza anziani si risposavano un gruppo di scapestrati "musicisti" improvvisava sotto le loro abitazioni un concerto infernale picchiando con forza qualsiasi oggetto di metallo esistente come pentole, tegami, pezzi di latta e ferro l'importante è che riproducesse un suono il più sgradevole possibile.Naturalmente tutto questo gran casino aveva il suo scopo:infastidire gli "sposini" che per far ritornare la situazione alla normalità erano costretti ad invitare "i musici" ad una solenne "sbicchierata".Se però gli sposi manifestavano rabbia e dissenso allora era la fine,il fracasso e il frastuono sarebbe continuato il giorno dopo e il giorno dopo ancora fin che gli sposi non cedevano agli scampanatori e li invitavano a mangiare fichi secchi, noci e a bere qualche "bicchierottto".Il tutto nasceva naturalmente in modo scherzoso e nonostante le
ricerche non si sa l'esatta origine della tradizione.Sappiamo però che spesso e volentieri gli scherzi finiscono in pianti e anche in questo caso nel 1828 le autorità proibivano in maniera netta e decisa tale usanza perchè come riferisce l'incaricato della polizia locale al governatore della Garfagnana "Tali scampanate sono sconvenienti e fomentative di amarezza e disordini.Per sopprimere si riprovevole costumanza è assolutamente vietato tale scampanata punibile con un mese di carcere, tale pena è da commutarsi sia a chi tale scampanata la esegua,la ordini o anche a chi vi dia solamente assenso...". Ma le tradizioni sono difficili da estirpare è la cosa andava avanti in barba alla legge e anche sinceramente anche la stessa polizia chiudeva un occhio.Anche se la cronaca del 1833 riporta addirittura di uno scontro a fuoco a Stazzana dove si dice che dopo una settimana di scampanate"usando battimento di ferri e il suono di un corno" la sposa, tale Rosa di fu Francesco Lenzi affrontò il capo scampanatore tale Antonio Cecchini avendone la peggio perchè percossa e non contento il Cecchini gli esplose contro colpi di arma da fuoco (senza conseguenze) e gli scagliò perfino le pietre "alla Rosa e alla di lei sorella Giovanna
La Croce di Stazzana |