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La strage di Sant'Anna di Stazzema a 70 anni esatti dall'eccidio.In memoria dei "cugini" d'oltre Pania...

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Sant'Anna di Stazzema
Il giorno della strage,
bambini morti a Sant'Anna
e gli stazzemesi  non c'entrano niente con la Garfagnana, è vero, anche se a dire il vero li possiamo serenamente riconoscere come nostri "cugini di montagna", ci dividono solamente le nostre meravigliose Alpi Apuane.Spesso con gli abitanti di Pruno, Sant'Anna, Ponte Stazzemese,Cardoso ci siamo incontrati sulle cime dei nostri monti,un cenno e un saluto bastava per riconoscersi.Non solo ci dividono le Apuane, ma ci ha diviso anche l'amaro destino di una seconda guerra mondiale vissuta sempre con tribolazioni, ma in maniera diversa.Noi garfagnini abbiamo avuto la fortuna che nella nostra valle,grazie a Dio non vi siano mai transitate ne sostate le famigerate S.S, mentre per i nostri "cugini" fu nettamente diverso. Oggi ricorrono esattamente 70 anni dall'eccidio di Sant'Anna, era il 12 agosto 1944.Queste immani sciagure non hanno territorialità e vanno sempre e comunque ricordate e raccontate,pensare poi che tutto questo si compiva a pochi chilometri in linea d'area dalle nostre case... Ricordiamo allora i fatti. Ai primi d'agosto del 1944 Sant'Anna di Stazzzema era stata qualificata dal comando tedesco "zona bianca" ossia una località adatta ad accogliere sfollati, per questo la popolazione in quell'estate aveva superato le mille unità.Inoltre in quei giorni i partigiani avevano abbandonato la zona senza aver compiuto particolari operazioni militari di rilievo contro i tedeschi.
Donne sopravvissute che assistono i morti
Nonostante ciò all'alba del 12 agosto la 16a compagnia S.S Panzergrenadier-Divison Reichsfuhrer su ordine dell'ufficiale Walter Reder ufficiale Waffen SS salirono a Sant'Anna, mentre un altra divisione rimase più in basso a chiudere qualsiasi via d'uscita.Alle 7 il paese era completamente circondato, quando le SS giunsero in paese accompagnati da fascisti collaborazionisti gli uomini si rifugiarono nei boschi per non essere deportati,mentre vecchi, donne e bambini rimasero nelle loro case sicuri che non sarebbe successo niente...non fu così.In poco più di tre ore vennero massacrati 560 civili,la furia dei nazi-fascisti si abbatte improvvisa su tutto e tutti; i corpi vennero trucidati, bruciati, straziati Quel mattino di agosto a Sant’Anna uccisero i nonni, le madri, uccisero i figli e i nipoti. Uccisero i paesani ed uccisero gli sfollati, i tanti saliti, lassù, in cerca di un rifugio dalla guerra. Uccisero Anna, l’ultima nata nel paese di appena 20 giorni, uccisero Evelina, che quel mattino aveva le doglie del parto, uccisero Genny, la giovane madre che, prima di morire, per difendere il suo piccolo Mario, scagliò il suo zoccolo in faccia al nazista che stava per spararle, uccisero il prete Innocenzo, che implorava i soldati nazisti perché
i funerali

risparmiassero la sua gente, uccisero gli otto fratellini Tucci, con la loro mamma. 560 ne uccisero, senza pietà in preda ad una cieca furia omicida. Indifesi, senza responsabilità, senza colpe. E poi il fuoco, a distruggere i corpi, le case, le stalle, gli animali, le masserizie.Non si trattò di rappresaglia. Com'è emerso dalle indagini della procura militare di La Spezia si trattò di un puro atto terroristico, di una azione premeditata studiata nel minimo dettaglio. L'obiettivo insomma era quello di sterminare la popolazione.La strage di Sant’Anna di Stazzema desta ancora oggi un senso di sgomento e di profonda desolazione civile e moraleRappresentò un odioso oltraggio compiuto ai danni della dignità umana. Quel giorno l’uomo decise di negare se stesso...
Alla memoria dei "cugini" montano- versiliesi d'oltre Pania...




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